"Gli effetti nefasti delle discriminazioni razziali dal Regio Decreto del 19 aprile 1937 n.880 e il generarsi del riscatto nell’animo degli Italiani verso gli ideali di democrazia e libertà "

Finanziato da Associazione Italiana Ciechi di Guerra


Note

In linea con le tematiche proposte dal Ministero della Difesa, l’Associazione Italiana Ciechi di Guerra ha colto l’occasione, in date prossime alle ricorrenze emblematiche per la Nazione, per rievocare i momenti tragici che caratterizzavano gli anni della seconda guerra mondiale, con particolare attenzione alle conseguenze dell’emanazione delle leggi razziali in Italia, nonché ai prodromi che hanno poi incoraggiato il cammino verso la democrazia con un nuovo ordine costituzionale repubblicano rispondente agli ideali di libertà, di giustizia e di rispetto dei valori sociali. I consigli Regionali e Interregionali hanno partecipato all’iniziativa organizzando conferenze tenute da Storici anche Universitari, con la partecipazione di studenti di scuole medie di secondo grado. La partecipazione a dette conferenze è stata estesa anche ai familiari degli iscritti, alle autorità e alla cittadinanza, attraverso un’opera di informazione e sensibilizzazione adeguata, con l’utilizzo dei mezzi di informazione locali.

Di seguito è possibile visualizzare foto e video degli eventi realizzati.





- Consiglio Interregionale Puglia Basilicata - 7 Maggio 2022 - Sala Consiliare Comune di Polignano a Mare

Gli effetti nefasti delle discriminazioni razziali dal Regio Decreto del 19 aprile 1937 n. 880 e il generarsi del riscatto nell'animo degli Italiani verso gli ideali di democrazia e libertà.
Presentazione volume “Il viaggio delle emozioni, il valore della memoria – Dalle leggi razziali alla Costituzione".

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- Consiglio Regionale Sicilia - 25 Novembre 2022 - Cinema Rouge et Noir di Palermo

Colonialismo e razzismo. Espressione della virilità nelle colonie fasciste
Gli effetti nefasti delle discriminazioni razziali del Regio Decreto del 19 aprile 1937 n. 880 e il generarsi del riscatto nell'animo degli italiani verso gli ideali di democrazia e libertà

di Angela Quagliana
Lo scorso 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, presso il cinema Rouge et Noir di Palermo, l’Associazione Italiana Ciechi di Guerra, in collaborazione con l'UDI PALERMO, l’ANPI Sicilia ed il Dipartimento di Studi Storici e quello di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, ha organizzato un seminario al quale hanno aderito dieci scuole superiori di Palermo.
Questo il titolo: "Colonialismo e razzismo. Espressione della virilità nelle colonie fasciste. Gli effetti nefasti delle discriminazioni razziali del Regio Decreto del 19 aprile 1937 n. 880 e il generarsi del riscatto nell’animo degli italiani verso gli ideali di democrazia e libertà."
L’intento è stato quello di approfondire la conoscenza di una pagina nera della storia italiana, ancora oggi poco conosciuta e per certi aspetti rimossa, che diede l’avvio alle vergognose leggi razziali del 1938. Mi chiedo: "Sappiamo tutti cos'è il R.D.L. n° 880 del 19 aprile 1937?
Ad intuito possiamo comprendere che sia una legge promulgata dal regime fascista, ma ne conosciamo anche il contenuto? E’ la prima legge a tutela della razza che sancendo la superiorità assoluta della razza italiana rispetto alle genti delle colonie, ritenute di razza inferiore, vietò definitivamente qualsiasi unione mista;
chiunque praticasse il cosiddetto madamato diventava fuorilegge, perseguibile con una pena che andava da 1 a 5 anni di reclusione. Ma andiamo per gradi…. Cos'era di fatto il "madamato"? Era un “matrimonio per mercede” un' usanza locale, alla quale gli italiani delle colonie decisero di adeguarsi, per avere così, fino alla fine della loro permanenza nel territorio, una donna (spesso in età infantile),che garantisse loro sia prestazioni domestiche che sessuali.
A testimonianza di quanto avvenuto nelle colonie viene proiettata l' intervista fatta al giornalista Indro Montanelli, nel 1969, durante la trasmissione "L'ora della verità" di G. Biasich, (la trovate su youtube), durante la quale dichiarava di aver avuto, grazie al madamato, una bambina di 11 anni e mezzo nel proprio letto, si chiamava Destà e la definiva "un animalino docile", parole che sembrano rimbombare nella sala del cinema.... dai volti dei ragazzi presenti si evidenzia un forte senso di riprovazione.
A seguire viene letto il saluto del nostro Presidente Nazionale Grande Ufficiale Italo Frioni che ribadisce quanto sia importante saper dire di no a qualsiasi forma di violenza, soprattutto in questo momento storico...... loro sanno cosa sia la guerra, proprio a causa di quest’ ultima hanno perso il bene più prezioso.
Subito dopo i saluti ed i ringraziamenti di Di Pisa Benito, Presidente dell'AICG Sicilia. La violenza contro le donne è ancora un'emergenza che va affrontata in tutti i suoi aspetti, è un fenomeno strutturale e trasversale della nostra società, ribadisce Daniela Dioguardi, rappresentante dell' UDI Palermo. Anche Letizia Colajanni rappresentante dell' ANPI Sicilia con una dolcezza estrema spiega ai ragazzi di come attraverso gli anni la violenza maschile sulle donne abbia attraversato ogni aspetto dell'esistenza, ha controllato ed addomesticato i corpi e le vite di molte; un tipo di violenza che può essere affrontata ed estromessa solo con un cambiamento culturale radicale.
Icastico l'intervento fatto dalla Prof.ssa Valentina Fusari del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università degli Studi Di Torino sul colonialismo. Sottolinea come gli italiani, durante la loro avventura coloniale, hanno violato i diritti umani e civili delle popolazioni autoctone del Corno d’Africa, innalzando tassi di mortalità e morbilità durante le operazioni di conquista e insediamento e incrementando azioni violente di ordine fisico, economico e psicologico verso la componente femminile della popolazione, determinando una specifica violenza di genere, che si sommava a quella subita dall’intera popolazione civile.
Altrettanto incisivo l'intervento fatto dalla Prof.ssa Silva Bruzzi del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell' Università degli Studi di Torino sul madamato. Fino al 1935-36 la donna africana era considerata e presentata sulla stampa italiana come una tentazione esotica facilmente disponibile per il soldato o il colono italiano. Il desiderio sessuale era anche una delle ragioni implicite che spingeva i maschi italiani ad accettare di partecipare alle campagne di guerra coloniale, sognando una terra di opportunità e l’occasione di appropriarsi di donne disponibili.
I maschi bianchi rappresentavano il potere coloniale e dominavano la relazione mentre le donne o bambine suddite «fornivano servizi» sessuali in forma domestica, assicurando quindi anche una certa dimensione affettiva e «familiare» all’europeo, che in questo modo sostituiva temporaneamente la relazione coniugale diffusa in Europa.Dopo il RDL 880 nel 1937 le relazioni di madamato (ora definito spregiativamente «madamismo») furono viste come una degenerazione da proibire per due ragioni: da una parte venivano considerate pericolose occasioni di avvicinamento tra i maschi bianchi italiani (i dominatori) e le donne nere africane (dominate);
dall’altra venivano ritenute la causa della generazione di figli «meticci», che in anni di razzismo conclamato erano demonizzati e presentati come «ibridi razziali» carichi di caratteristiche negative. L'ultimo intervento ma non per importanza è stato quello di Luca Cinquemani della Rete Anticoloniale Siciliana.«Non semplicemente rimuovere o imbrattare i nomi dei gerarchi fascisti e coloniali dalle targhe delle vie e delle piazze, ma rinarrare questi personaggi per far conoscere la storia». È l’idea che sta alla base del progetto di guerriglia odonomastica della Rete anticoloniale siciliana.
Il loro metodo è quello di aggiungere informazioni e descrizioni di fatti storici sotto i nomi incorniciati nelle targhe. «Per noi – aggiunge Cinquemani – è il modo migliore per combattere l’ignoranza, l’oblio e le narrazioni edulcorate di un passato che ha giustificato crimini in favore dell’ autorappresentazione assolutoria degli Italiani brava gente».













- Regioni Lazio e Umbria - 27 Gennaio 2023 - Istituto Omnicomprensivo di Castelforte - ITE Bruno Tallini

Gli effetti nefasti delle discriminazioni razziali del Regio Decreto del 19 aprile 1937 n. 880 e il generarsi del riscatto nell’animo degli italiani verso gli ideali di democrazia e libertà

di Franco Valerio
27 Gennaio GIORNATADELLA MEMORIA e della testimonianza
Il 27 Gennaio 2023 la nostra Associazione ha tenuto una significativa Giornata della Memoria. Il socio Prof. Valerio ha organizzato l'avvenimento, coadiuvato dallo storico, Preside Michele Graziosetto. Presso la scuola "Tallini", Liceo e ragioneria di Castelforte - LT - , nella splendida palestra, si sono raccolti i giovani delle classi quarte e quinte. Il Preside della scuola Prof. Amato Polidoro, ha rivolto il saluto all'assemblea, così pure la delegata del Sindaco Assessore Sig.ra Iannotta, e il direttore del Museo di Guerra "La Linea Gustav e il Fronte del Garigliano" il Sig. Gaucci Giuseppe. Sia il Preside, Prof. Polidoro, sia la delegata del Sindaco, sia il Direttore del Museo, hanno espresso parole di lode e ringraziamento all'Associazione Italiana Ciechi di Guerra per l'iniziativa promossa e sviluppata. Il socio Prof. Valerio ha interessato e commosso la sala con una toccante testimonianza delle disgrazie e dei dolori che le guerre producono riflettendo non solo sui soldati che perdono la vita, ma, soprattutto sui civili che subiscono invalidità di ogni genere. Un riferimento diretto è stato per quanto sta avvenendo in Ucraina. Lo storico, Preside Graziosetto, ha sviluppato l'argomento proposto dalla nostra Associazione: "Gli effetti nefasti delle discriminazioni razziali con Regio Decreto del 19 Aprile 1937 n. 80 e il generarsi del riscatto degli italiani verso gli ideali di democrazia e libertà". Da splendido operatore della scuola, il Preside Graziosetto ha letto piccoli passi del Decreto citato, ed ha puntualizzato l'anelante slancio degli italiani verso la democrazia e la libertà che ha prodotto la nostra magnifica Costituzione. I giovani hanno gradito molto questa concretezza, lo hanno manifestato con domande spontanee e sentitamente vere. Fino qui, la cronaca, ma la passione che quei ragazzi hanno mostrato, ha suggerito a chi scrive, di proporre di inserire nelle "Giornate della Memoria" , anche il momento della nostra Testimonianza. Mi sono permesso di suggerire e di interpretare che le nostre Testimonianze siano considerate come "Pietre di Inciampo" come quelle che ricordano, a Roma, nel quartiere Ebraico, i caduti dei Campi di Sterminio. Nella mia zona "Le Pietre di Inciampo" sarebbero costituite da - Il Cimitero Inglese di Scauri - Minturno,dove riposano 2049 soldati caduti nella Seconda Guerra Mondiale - Il Museo di Guerra " La Linea Gustav e il Fronte del Garigliano" ecc.







- Consiglio Regionale Campania in collaborazione con la Iod editore- 24 Maggio 2023 - IISS Giancarlo Siani di Casalnuovo di Napoli

Le discriminazioni razziali del Regio Decreto del 19 aprile 1937 e il riscatto degli italiani con gli ideali di democrazia e libertà

di Iod editore
La giornata di studio, rivolta agli studenti, ai docenti, agli educatori, alle donne e agli uomini delle istituzioni, ha inteso approfondire una riflessione sul significato della dignità umana, e quanto la storia del Novecento, con il nazismo e il fascismo, sia stata una delle tragedie più disumane per milioni di persone, e in particolare per tutte le minoranze, dagli ebrei agli zingari, dagli omosessuali ai portatori di handicap, e per tutti gli oppositori politici che furono eliminati per le loro idee di libertà. Gli organizzatori del convegno hanno fatto proprie le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "È l'uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti" Le leggi razziali emanate nel 1937/38 definivano la categoria di razza ebraica in base alla discendenza biologica; vietavano i matrimoni misti, impedivano agli ebrei l’esercizio delle professioni e il possesso di aziende e proprietà al di sopra di un certo valore; li escludevano dagli impieghi pubblici (fra cui anche banche e assicurazioni); espellevano gli studenti ebrei da tutte le scuole pubbliche del regno. Le “leggi razziali” del 1938 sono senza ombra di dubbio uno dei capitoli più dolorosi della storia del ventennio fascista. Nel dettaglio, al Regio decreto legge del 5 settembre 1938 che fissava Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista e a quello del 7 settembre che fissava Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri fa seguito, il 6 ottobre una Dichiarazione sulla razza emessa dal Gran consiglio del fascismo. Tale dichiarazione sarà successivamente adottata dallo Stato sempre con un Regio decreto legge che porta la data del 17 novembre dello stesso anno. Quel giorno tanti bambini e ragazzi capirono che la loro vita sarebbe cambiata per sempre.